La fisica del diavolo by Jim Al-Khalili

La fisica del diavolo by Jim Al-Khalili

autore:Jim Al-Khalili
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2012-07-25T04:00:00+00:00


Che cos’è il tempo?

Possiamo in tutta onestà sostenere che fondamentalmente nessuno capisce che cosa sia il tempo. La teoria migliore che abbiamo sul tempo è quella fornita dalla relatività generale, introdotta nel capitolo sul paradosso di Olbers. Ma perfino le nostre teorie scientifiche più potenti spesso mostrano segni di cedimento quando le forziamo a darci risposte su domande metafisiche come «Il tempo scorre per davvero o è solo una sensazione?», oppure «La velocità a cui scorre il tempo è fissa? E la sua direzione?» Chiaramente, risposte come «Il tempo scorre dal passato al futuro e la sua velocità è di un secondo al secondo» non sono di grande aiuto.

Fino a quando Isaac Newton non completò il suo lavoro sulle leggi del moto nei suoi Principia mathematica, il tempo era considerato un argomento filosofico e non scientifico. Newton descrisse come gli oggetti si muovono e si comportano sotto l’influenza di forze, e siccome ogni movimento e ogni cambiamento richiedono il concetto di tempo, dovette includere il tempo nella sua descrizione matematica della natura. Il tempo newtoniano, però, è assoluto e inarrestabile. Si dice che scorre a velocità costante, come se ci fosse un immaginario orologio cosmico che segna i secondi, le ore, i giorni e gli anni indipendentemente dalla nostra esperienza sul suo fluire (spesso soggettiva), e noi non abbiamo alcuna influenza su di lui. Tutto ciò sembra assolutamente ragionevole, ma la fisica moderna ha dimostrato al di là di ogni dubbio che questa visione del tempo è sbagliata.

Nel 1905 Einstein rivelò la sua scoperta sulla relazione profonda che lega tra loro il tempo e lo spazio con la pubblicazione della teoria della relatività, che provocò una rivoluzione in fisica. Dimostrò che il tempo non è assoluto e indipendente dall’osservatore, ma piuttosto rallenta o accelera a seconda della velocità.

Vorrei chiarire che queste variazioni della velocità del tempo non hanno niente a che fare con la nostra percezione soggettiva. Naturalmente tutti abbiamo familiarità con aneddoti in cui ci divertiamo a una festa e il tempo passa velocissimo, o, al contrario, partecipiamo a una riunione noiosa che sembra durare un’eternità. Sappiamo bene che il tempo non accelera né rallenta in queste situazioni. Allo stesso modo, scopriamo che man mano che invecchiamo il tempo passa sempre più veloce; di nuovo, sappiamo bene che questo non è dovuto a un reale accelerare del tempo, è solo perché ogni anno che passa è una frazione sempre più piccola della nostra vita: pensate a quando eravate bambini e quanto tempo passava tra un compleanno e l’altro. Nonostante queste esperienze, tutti abbiamo una forte, viscerale consapevolezza di un tempo assoluto, newtoniano, che esiste davvero «fuori da noi» e scorre alla stessa velocità in tutto l’universo.

Ma anche prima dell’arrivo di Einstein, alcuni scienziati e filosofi non erano del tutto soddisfatti di questa descrizione del tempo esterno e assoluto, e molti avevano discusso questioni legate alla velocità e alla direzione dello scorrere del tempo. Alcuni filosofi sostenevano che il tempo stesso fosse un’illusione. Consideriamo il seguente piccolo paradosso, che suona



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